giovedì 28 febbraio 2013

Non voglio morire (agli operai della Thyssen)



E’ un attimo
- tanto chiude -
quello che succede al sibilo
- chi se ne frega -
l’inferno
- perché spendere in sicurezza? -
e il dolore scioglie la pelle
- che può accadere mai? -
all’improvviso
- sono quattro gatti ormai -
non vedi più nulla
- ci costano più di contributi -
fiamme
- anche se si fanno male -
fumo che riempie
- sono giovani -
e annulla
- sono italiani -
solo il sapore della morte
- che ci possono fare? -
giunge prossimo
- abbiamo fior di avvocati -
e lo strazio
- siamo una potenza -

di chi grida solo
NON VOGLIO MORIRE.


Matteo Cotugno
28-02-2013
inedita – diritti riservati

Agli operai deceduti della Thyssen che oggi sono stati nuovamente ammazzati da una sentenza ignobile.



E’ un attimo
quello che succede al sibilo
l’inferno 
e il dolore scioglie la pelle
all’improvviso 
non vedi più nulla
fiamme
fumo che riempie
e annulla
solo il sapore della morte
giunge prossimo
e lo strazio 

di chi grida solo
NON VOGLIO MORIRE.

Matteo Cotugno

La corsa




Corre il ragazzo,
in tasca briciole di tempo
e sogni senza fine,
risvegli di mattini
e frivoli pensieri
sospesi nel futuro.

Corre il ragazzo,
il fiato senza sosta
gli attraversa il mondo
e quei pozzi di luce
- gli occhi del suo amore -
sprofondano ogni cielo.

Corre il ragazzo,
le mani infreddolite
si scaldano sul cuore
riflesso di speranza
che abbraccia dolcemente
senza avere fretta.

Corre il ragazzo,
lei lo attende ancora.

Matteo Cotugno
27-02-2013
inedita – diritti riservati

foto di Hengki Lee

martedì 26 febbraio 2013

Sale il cuore



Sale il cuore se ti avvicini
e non vedo che te,
sfuocato, tutto il resto
diventa inutile,
e chiudo gli occhi
per sentire
meglio i tuoi passi
e il tuo abbraccio
che calma il mondo
quasi a fermarne il respiro.

Basti tu in quest’incontro
e tutto viene dopo,
anche il freddo dell’attesa
svanisce fra i brividi
del tuo profumo
e delle parole fermate
solo per sentire il silenzio
di un bacio
il tuo
disteso nella mia corsa.

Matteo Cotugno
26-02-2013
inedita – diritti riservati

foto di Marta Fiorentini

lunedì 25 febbraio 2013

Visione



Un alone d’immagine 
la tua
ritaglio di fughe in ricordi
inespressi moti di vita

è quel ticchettìo che squassa
le rivoluzioni silenti
d’un cuore malato

ne apre le vie 
vibrandole 
fino alla pelle

è quell’impetuoso sussulto
che chiude la gola
al tuo sfiorarmi

ne guida le mani
lungo i lievi profili
del nudo costato

è quel passeggiare lento
sul cuore, stanza di te,
attesa da una vita.


Matteo Cotugno
Tutti i diritti riservati
28-09-2011

Impazienza



Spendo attese fra i profumi della sera
cogliendo sfumature di colori,
immerso nel cielo che m’accompagna

nel tempo, qui seduto come pietra
pronta per sentire lo scalpello
di chi plasma la sua anima nella mia,

pronto per accogliere l’abbraccio
a slegarmi dalla posa dolorosa
d’una lunga impazienza d’amare.

Matteo Cotugno
24-09-2011
diritti riservati

martedì 19 febbraio 2013

Morte di un precario



Un tornare sui passi
una pressa che stride
fremendo la vita

fossi rimasto a casa
sbollentato dalla caffettiera esplosa
tamponato sulla tangenziale
fossi rimasto a casa
affamato dall’affitto
umiliato dalla fila interinale
interminabilmente ferma
fossi rimasto a casa
bloccato dai tuoi baci
come se fosse l’ultima volta
che mi salutavi

non sarei rimasto così
scollato
sotto questo torchio storpio
inadeguato
precario
mio gemello.

Matteo Cotugno
19-02-2013
inedita

dedico questa composizione a tutti i giovani che da anni sono costretti a fare dei lavori interinali e in quanto tali sottoposti a maggiori rischi sul lavoro… spesso si approfitta di questi ragazzi per mandarli allo sbaraglio a fare dei lavori anche pericolosi con macchine inadeguatamente controllate… ringraziamo chi ha promesso un milione di posti di lavoro e si vanta di averli ottenuti con la legge Biagi sul lavoro interinale, una intera generazione di giovani senza futuro lavorativo, costretti a ricorrere ai genitori come garanti (i più fortunati) per poter avere un prestito anche piccolissimo… umiliati e ridicolizzati dalla precarietà di un lavoro che dovrebbe essere un diritto.


domenica 17 febbraio 2013

Camice bianco


Gli emisferi cerebrali
non si spengono di notte,
nelle sinapsi il ricordo si consuma
dell’agire diurno,
involontario ripercorrersi
in replay d’istanti,
inesorabili passi alla fine,
puntini di sospensione
che affratellano alla morte,
quasi una prova generale.

Il risveglio dai barlumi
sposta i confini
lungo la corteccia motoria
a smuovere i muscoli,
dentro recalcitranti pensieri
di realtà cosciente,
volontari cammini di sorrisi,
strette di mano e abbracci,
sospesi fra coni e bastoncelli
a dargli vita e colore.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati


Non sereno



Esiliato dalla mia gioia,
trovo stupido tutto ciò
che mi parla di te,
e non vedo l’ora
di cancellarmi da dosso
le impronte della tua anima,
lasciate a contenere
la mia delusione e rabbia,
ora che
solo
ho capito il male
del tuo vivermi dentro,
ora che
solo
sento rinascere vita
nei miei prati e cieli,
ora che
solo
posso sperare ancora
di non buttare via
ciò che resta dei miei sogni.

Matteo Cotugno
inedita - tutti i diritti riservati

05-04-2010

Amo



Amo
e a volte mi spavento
di quest’amare senza condizione,
vertigine di cielo e di tormento,
appeso ai tuoi sorrisi e alle braccia
tese a guidarmi gli orizzonti
inabissando tutti i miei timori.

Amo
quando sospeso com’estraneo
dal mio stesso corpo, come morto,
mi guardo dall’alto e poi sorrido
a tutti i limiti di cui sono centro,
imbarazzato fra i dogmi della fede
e l’immenso di un amore ancor più grande.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

Oro rosso



Oro rosso

Frammenti di conchiglie
aguzzi come vetri rotti
adornano la battigia
e i miei piedi trafitti
a sentire dolore e sangue
in una corsa che sa di vita,
in una corsa che sa di libertà,
sceso da un relitto
alla deriva da giorni,
barcollo ancora, ma vivo,
vivo a guadagnare un futuro
migliore di ieri,
migliore di sempre,
piegato su queste piante
da un impietoso sole,
raccolgo oro rosso
fino a stemperarlo
nel dolore del tramonto.

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
11-07-2010

sabato 16 febbraio 2013

Ogni petalo...




Ogni petalo è un battito
ogni cuore un profumo
e tu… un fiore
nel giardino del mio amore.

Matteo Cotugno
16-02-2013
diritti riservati

idealmente a tutte le donne maltrattate, picchiate, uccise da un "uomo"


venerdì 15 febbraio 2013

Strano


Sembra così strano
fermarsi sul ciglio
di una vita
e guardarla scorrere
- strada misteriosa -
come un gigantesco
tapis roulant
che indifferente
non ti vede
e ti attraversa
tracciando una scia
fino al limite
di ogni orizzonte
svanisca al passaggio.

E resti lì
sospeso nei battiti
che t’hanno reso vivo
fino a coprirti di tramonti
nei dubbi d’ogni strada,
malinconico destino
che imprigiona voli
inchiodandoli qui
in questi versi
riversi al suolo,
fermi su quel ciglio
a farti compagnia,
inseparabili amici
caduti dal cielo.

Matteo Cotugno
14-02-2013
inedita – diritti riservati

foto di Julie De Waroquier




venerdì 8 febbraio 2013

Il senso del vuoto



Il senso del vuoto è ombra
risale su un profilo che non c’è
e atterrisce smarrendosi nel suo nero
immateriale sensazione di sé.

Vana rincorsa rimbomba
staccandosi dal limite di me
fino a strapparsi dal contorno
disegnato dai miei mille perché.

Sono le domande che inchiodano
il vivere a terra alle ombre
animandole ancora silenti
segugi dell’esistente.

Matteo Cotugno
08-02-2013
inedita – diritti riservati

foto di Marta Fiorentini : "oltre"