Cercavo delle colpe
sul giallo che incurva alle 19
lungo la strada,
un ossimoro di fuoco,
un gioco di ombre
fascinose e raggelanti
a coprire la vista.
Poi compari tu
sulla mezzeria
confondendomi col sorriso
di un ricordo sbiadito,
ti volti e non ti seguo
se non con gli occhi.
La strada scivola di lato
sui flash degli alberi,
sembra presagire
un addio che si ripete
incessante,
alternato ad un ciao
di buon ritorno.
Sì, addio ma ciao -
una rivoluzione cardiaca
di intenti e stenti
di occasioni e traguardi
di amori e amori.
Matteo Cotugno