lunedì 16 giugno 2014

Uguali


E siamo nati uguali
ma cresciamo diversi,
la società ci divarica
ci forza e una forbice
ci allontana
e chi va in bici
chi in Maserati
chi va a piedi
chi col jet
siamo sempre più lontani
e le idee
ancora più distanti
disembricano anche i fratelli
nati uguali
stessi capelli
ma paralleli diversi:
il lavoro è più su che giù
e si va al nord del nord del nord
che si fa il giro e si torna giù,
e nel viaggio… ci disconosciamo,
e diamo la colpa al governo
alla politica
a chi comanda
…ma anche a chi ce li manda!
E torniamo uguali
solo nel gridare
quel sangue di piazza
sotto una pioggia
di sfollagente
sfumati dai lacrimogeni.

Matteo Cotugno
10-05-2014
inedita – diritti riservati


poesia finalista al Premio di poesia Alessandro Tassoni 2014 - Modena
in foto recitazione al reading presso Teatro San Carlo di Modena



recitata

giovedì 12 giugno 2014

Lunario sette


Occhi negli occhi
e mani appena sfiorate
immagini sfocate
di sogni lunari
sommari di terra
che sfumano e si frantumano
ma qui
[dove tutto è possibile]
s’incontrano e s’intrecciano
intersecano e perpetrano
l’idea di noi…
due da un assoluto.

Matteo Cotugno
27-05-2014
inedita – diritti riservati

giovedì 5 giugno 2014

Sono nulla


Sono nulla
questo bianco un baratro
e non dovrei temerlo...
con le parole
posso tentare una fune
e calarmici piano,
fino a immergere il mio respiro
nel bianco del foglio,
pian piano
senza soffrire,
potrei sparire
senza ravvedermi,
riavermi e poi ridiscendere,
laddove non precipito
forse mi salvo,
mimetizzato nel candore
di cose non ancora scritte,
stelle salvifiche
del mio disfarmi,
maledetta gravina
del cuore.

Matteo Cotugno
05-06-2014

inedita – diritti riservati

mercoledì 4 giugno 2014

Lunario sei


Languidi azzurri tramontano
circondano sussurri vividi
e noti l’inverso del mondo
è lui che s’immerge nel fondo
e ricordi quando eri laggiù
- mai più ci ritorni - dicevi…
la luna è un prato disteso
fra i canti dei miei desideri.

Matteo Cotugno
27-05-2014
inedita – diritti riservati

Lunario cinque


Si leva un sentire di stenti
lamenti avvizziti nei miei crateri
[dov’eri quando cercavo, amavo,
bevevo, mi uccidevo?]
meteoriti lontane sublimate in polvere
- ecco le tue premure -
torture che lasciano segno
senza ritegno, immonde brutture
sulla mia spiaggia d’argento.

Matteo Cotugno
24-05-2014
inedita – diritti riservati

Lunario quattro


Non si diffonde nemmeno il silenzio
suono che amo e fonde qui nello spazio
sazio del corpo ch’è dazio di vita
respiro a fatica… a fatica sospiro
e ammiro la volta sospesa nel nero
che riempie ogni cosa si possa sentire
e del tuo infinire anche l’assenza
[chi immaginava che anche qui ci si sente così soli].




Matteo Cotugno
23-05-2014
inedita – diritti riservati

Lunario tre



La forza è poca ma basta
vasta è la distesa mesta
di luce dal pianeta azzurro
sussurro a me stesso
- che ci faccio qui? -
lo confesso… lo stesso
sarei salito nel vuoto
a cercare il senno d’Astolfo
se non lo chiedevi …
[tu ci credevi]
e ora bevo al lancio
del non ritorno.

Matteo Cotugno
22-05-2014
inedita – diritti riservati