a Roberta Ragusa
Vorrei superare
d’incanto
la dimensione del non
essere
per gridarlo a tutti:
non ci sono più
e i pezzi sono sparsi
nella terra di nessuno
sotto coltri di rifiuti
e di menzogne
di facce toste e
tradimenti
di ipocrisie e
malvagità
non ci sono più
nell’inutile violenza
del tempo passato,
sopravvissuta
resta l’anima che urla
invano,
la carne svanita nel
nulla
e con lei l’accusa
di avermi uccisa
da chi fingeva amore
ma invece odiava
non ci sono più
e resterò tale
dispersa
inesistente
in un mondo in cui
conta la carne
e solo quella
tradita dalla mia
che non c’è più
e non ha giustizia.
Matteo Cotugno
07-03-2015
inedita – diritti riservati
Poesia drammaticamente bella...l'ingiustizia regna sovrana. Ciao Roberta <3. Grazie Matteo ‼ (Graziella Pidalà)
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