I tuoi silenzi
opprimono
come brividi di gelo
sulla pelle,
quel nulla che duole
quel niente che bianco
acceca
sui fogli e negli
occhi,
mesto piegarsi su se
stessi
fino a toccare terra
con le mani
scivolando inermi
sul non detto
sul non scritto,
vano il tenersi stretto
l'orlo del cappotto,
come precipizio
t'ingoia
dentro il tuo stesso
respiro
e ti lascia esanime
nudo
come appena nato
e senza vagito.
Matteo Cotugno
06-01-2015
inedita - diritti riservati
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