Tremo al
sentire la tua voce,
allor che sfinito dalle fatiche
d’un giorno inchiodato al cielo,
allor che sfinito dalle fatiche
d’un giorno inchiodato al cielo,
ascolto
levarsi il canto
da tutti
i tuoi altari
narri di vita e di dolore
come dello stesso giardino rose,
spinose sì, ma belle, belle le panchine
di quel luogo chiuso da vergogna,
consumando la memoria nei tuoi versi,
pregando giunga presto un Salvatore
a mondare i peccati che non sai,
a tranciare le catene dell’inquietudine
è lei a legarti e slegarti dalla vita
e tu la brandisci come arma per difenderti
un po’, per poi morire uccisa a morsi dall’amore
tu, che anche nel dolore canti vita
ascolta ora tutto il mio tremore.
farsi amore e parole fra le dita.
Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
05-09-2011
narri di vita e di dolore
come dello stesso giardino rose,
spinose sì, ma belle, belle le panchine
di quel luogo chiuso da vergogna,
consumando la memoria nei tuoi versi,
pregando giunga presto un Salvatore
a mondare i peccati che non sai,
a tranciare le catene dell’inquietudine
è lei a legarti e slegarti dalla vita
e tu la brandisci come arma per difenderti
un po’, per poi morire uccisa a morsi dall’amore
tu, che anche nel dolore canti vita
ascolta ora tutto il mio tremore.
farsi amore e parole fra le dita.
Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
05-09-2011
rivista
22-01-2014