giovedì 29 marzo 2012

La sorte di un poeta



La sorte di un poeta
è già scritta nella sfera
dei suoi versi,
se ne cerchi la fine
non esiste,
non esiste il principio,
nel mezzo l’anima
a riempire il suo tondo,
a dare un senso geometrico
ai volumi dei suoi sogni.

La sorte di un poeta
è beffarda e sincera,
arriva quando vuole
a chiudere dentro
senza voce l’anima
e si diverte
al suo disperarsi,
conosce l’illusione
della sua fine
e se ne prende gioco.

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
09-07-2010

in foto: dipinto di Duy Huynh

L'arrivo



Gli avanzi della notte
mi trascinano fuori
a bagnarmi gli occhi
dei cinguettii
nel terrazzino
sospeso sull’alba.
Due rondini
mi puntano
per scartarmi veloci
a pochi metri
verso il cielo
e le perdo
distratto dall’azzurro
ormai punteggiato d’ali.

Gli avanzi del viaggio
mi pesano ancora
e non basta una sola notte
per rinfrancarmi gli occhi
e la schiena dai chilometri
dai mille catadiottri
delle strade e gallerie
ma poi
un paio di rondini
perse all’alba
nell’azzurro
mi salvano.


Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
11-06-2010

un ricordo, dopo un lungo viaggio arrivo dai miei genitori, e la mattina mi alzo presto con ancora la stanchezza sulle spalle per stare sul balcone della cucina: non voglio perdermi lo spettacolo del cielo e le sue rondini che volteggiano e i passeri a cinguettare sugli alberi, proprio come facevo da bambino… ricordo quel mattino, mio padre si svegliò presto insieme a me ... un dolce ricordo di un papà che mi manca...

Tu chi sei?



Non so ancora tu chi sei
se un angelo o cosa non so
è un brivido interiore che
mi percorre l’anima.

Non so ancora tu chi sei
ci vuole una vita o non so
è una sensazione che non c’è
mi confonde il cuore.

Non so ancora tu chi sei
se un angelo chissà
è un soffio intenso che
spazza via la morte.

Non so ancora tu chi sei
fra mille anni o non so
riuscirò a capire cose che
forse non immagino.

Non so ancora tu chi sei
ma nemmeno chi son io:
i confini della mia anima
non esistono più.

Matteo Cotugno
diritti riservati

Valnerina



Ho perso lungo i saliscendi
della Valnerina
le tracce di te,
dei tuoi pensieri,
non ci sono più,
forse inghiottiti dai verdi
diversi ad ogni curva,
ma ritrovo il sorriso,
il tuo,
immerso nel rosso
di papaveri tremuli al sole.

Riprendo il peregrinare
verso antichi e sacri luoghi,
mendico di risposte
ai miei mille dubbi.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

Cyberbullismo



Sesquipedali inemozionati
con menti indorate
sagaci e anfrattuose
come vuote zinzuluse
sospese nel nulla
avvincono cuori
umili in dolori
esacerbati dalla vita
stuprando Anime.

Bulli cerebrali
saccenti come scimmie
bacchettano qua e là
aspiranti poeti
mossi da emozioni
dettate dalla vita
e dimostrano loquaci
novelli Carneade
che il nero è bianco
…e viceversa.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

mercoledì 28 marzo 2012

Nido



È questo sangue a svelare
nel prato delle elemosine
ogni desidero di vita

- l’assenza di un nido
disperso dal vento
nel suo silenzio -

è questo respiro a stupire
nei rivoli della paura
ogni anelito di cielo

- implumi inermi
che attendono
invano la sera -

pigolano solo le stelle.


Matteo Cotugno
Inedita – diritti riservati
23-03-2012





martedì 27 marzo 2012

Primavera




Ora che tutto si fa nuovo
ed è luce che avanza e canta
dal brullo profilo dei monti
fino al lento diradar nei boschi,
sui colli e dolce sulle piane,
un miracolar di colori
a dipingere gli occhi.

Ora che nulla è uguale a prima
riflessi colmano dorati
ogni ombra persa nel mattino
fino al vispo frullare d’ali
che punteggia del ciel l’azzurro,
un respiro di melodie
a rinascere dentro.

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
27-03-2012

dipinto di Duy Huynh

lunedì 26 marzo 2012

Chi siamo



Chi siamo
quando smettiamo
di vivere solo di aspetti,
misere sagome
nel silenzio sospese
tra rassegnazione
e consapevolezza,
lo sguardo perso
nel limite
e l’anima che si ritrova
in quell’immenso.

Chi siamo
quando svestiamo
i panni dell’indifferenza
al viverci addosso
come pioggia di sale
e spendiamo gli ultimi raggi
per carpirne il senso
per saperci coscienti
di quanto grande è
ciò che lasciamo
e sconfinato
ciò che raggiungiamo
in quell’immenso.


Matteo Cotugno
diritti riservati
26-03-2012
riv 30-07-2013

foto di Rodney Smith



domenica 25 marzo 2012

Elefante


Sentirò le tue zanne
scuotere radici,
indomita forza
che avanzi sul cuore,
un passo, un fremito
un battito, una vita
che magnifica
sorprende… me
piccolo uomo,
immerso nei versi
d’un canto antico,
parla di te,
amico,
di quanto mi ami
se ti rispetto,
di quanto ti amo
se mi accompagni.

Matteo Cotugno
diritti riservati
24-03-2012

foto di Gregory Colbert


Occhi




Occhi attendono luce
a respirare cieli d’alba,
dimentichi di notti
in dolore d’assenza,
e riaffiorano speranze
a broccare sogni
di timidi incontri
nel segreto di luna.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

sabato 24 marzo 2012

Il baluginare increspato




Il baluginare increspato
immerso nel tuo ventre
è diazepam all'azimut,
vibro con la superficie
e attendo la calma.

© copyright Matteo Cotugno
Foto: di mia proprietà... marina di Ugento (Le)

venerdì 23 marzo 2012

Cosa mi perdo?



Cosa mi perdo,
se mi perdo
tra un se e una virgola,
ci sarò ancora?

O taglierò le vele ai miei voli,
smetterò di finire
e di cominciare
ogni cosa sia respiro,
primavera di emozioni,
palpito di vita.

O viaggerò infinito
nel finito di me
fino al limitare del pensiero,
mi prenderò per mano
per sorprendermi
a scrivere sulla pelle
l’oro d’ogni tempo
e ne farò luce
e ne farò battito
nel buio più buio
del mio nero.

Cosa mi perdo
se non mi ritrovo qui
tra uno spazio lasciato in bianco
e tre puntini di sospensione?

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
23-03-2012

sabato 17 marzo 2012

Mi porto via



Mi porto via
decisa dal giorno che sale
su ritagli d’inutilità e oppressioni,
sicura
m’inoltro nel silenzio
appeso a un filo d’ombra
che mi precede
e ammiccando
su ciò che resta di me
mi porto via.

Matteo Cotugno
inedita - diritti riservati
17-03-2012

mercoledì 14 marzo 2012

Mi congedo



Mi congedo dal divenire
e dal presente mia prigione,
resto sospeso nell’eremo
di trascorsi mai passati,
ancorato senza mai salpare
in un mare ch’era cielo
e cielo resta,
immutabile nel profondo
dei suoi altissimi azzurri
che non m’hanno salvato
ancora
e forse non lo faranno
mai
o l’hanno già fatto
ma io
l’ho dimenticato.


Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
13-03-2012

foto di Julie De Waroquier

A te



Eludere ogni sguardo riflesso nel tuo
fuggendone ogni luce, ogni parvenza di colore
e morire nel sospiro lieve che tace amore,
gridandolo nelle mani, nelle braccia,
fino a raccoglierlo in un bacio
che sa d'addio, che sa di un'altra vita,
la più bella.



a mio padre


21-02-12
Matteo Cotugno
diritti riservati


In foto particolare di un'opera della mirabile artista Aurora Cubicciotti

martedì 13 marzo 2012

Ritrovarsi



Il rosso d’una foglia
si sbriciola fra le dita
e l’odore di autunno
colma i pensieri
in piccoli ritagli
dalle mille e mille forme,
immagini di vita
passeggiando con te
a parlare di noi,
novelli elfi
nel bosco incantato
in cui ci perdiamo,
volutamente soli,
lontano da tutto,
per ritrovare dentro
il profilo di un io consapevole,
smarrito nella realtà
di non immanenza.

E amiamo ritrovarci per sempre
in queste briciole di rosso.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

Via Emilia



Il grigiore
di nebbia padana
riveste i ciottoli
in Piazza Grande,
fino a inghiottire 
la Ghirlandina,
come magia
e i porticati,
fumosi anch’essi,
s’affrettano di gente,
infreddolita 
fra i negozi,
piccoli lumini
su due ruote
svaniscono lenti
nella via Emilia,
mentre cerco, amore,
la tua mano nella mia
a scaldare il cuore


e non la trovo,
e non ti vedo.


Matteo Cotugno
Inedita - tutti i diritti riservati

Non ci sei più



Il mio vetro
non trattiene più
né alcool, né lacrime
a spegnermi piano
nell’incoscienza,
ora che non ci sei,
la tua assenza è la mia,
e non vivo che notti
a rincorrere strade
barcollandone tutti i lampioni,
fino a vergognarmi
per non sentire l’anima
pesarmi addosso.

Il vuoto che mi avvolge
è colmo di te,
lontana ormai
da non raggiungerti
che in sogno,
il più amaro,
il più bello.

Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati

Ho atteso


Ho atteso tempi instabili
vivendo emozioni d’ombre
stese lungo viali di vita
respirata con te,
malinconica amica,
che regali istanti di passi
affiancati a me,
a indicarmi strade
inesplorate ma vere,
com’è vero il tremore
di una voce che ama
farsi guidare
nel labirinto di vita
che circonda i sogni,
per renderli battiti
da sentire insieme.


17-10-2010
inedita – tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno



Innocenza



È bello sentire la dolcezza
delle tue mani sfiorare
tutta la mia pelle,
sono mani morbide e profumate,
come l’intimo che mi sfili via.

Tu mi dice sempre
“sei la mia preferita”,
e già questo mi piace
come la tua voce, profonda,
un uomo, virile, bello
il mio uomo, tutto per me
non ho mai avuto niente
tutto per me e basta.

Sei dolce con me, sempre,
mi fai mille regali
hai mille attenzioni
sono sempre nei tuoi occhi
quelli del mio primo uomo
il mio!
il mio uomo.

Mi scoppia dentro il cuore
quando sono con te
e mi spogli per guardarmi
e baci tutto il mio corpo
io ti amo, tantissimo
anche se non so cosa significhi
ancora
anche se non so se sia giusto
ancora
anche se non so se farà male
ancora
anche se ho 11 anni
ancora
e tu sei il mio papà
sempre
il mostro della mia Anima.

a Sarah Scazzi

© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

il dipinto "le carezze di mio padre" è su gentile concessione della mirabile artista Aurora Cubicciotti, ed è stato fonte di ispirazione di questi versi...


Una vita storta



Sarà ch’è tutto inclinato
il mondo a quest’ora
che le ombre si spengono
nelle mie palpebre
adagiate sul bancone
a bere sogni di vetro
aggrappandomi a tutto,
perché è tutto storto,
è tutta storta la vita
vista da qui.

Lacrime di pietra
giù nello stomaco
che non regge più
nemmeno le farfalle
dei primi baci rubati,
strappati e dimenticati,
tra gli schiaffi del dolore
d’una vita inclinata,
barcollata a stento
tra sorrisi e pugni.

E il mio ti amo
non serve più
a perdonare,
a perdonarmi,
ma te lo grido lo stesso,
inclinato nei miei vetri.


Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

Miele



Miele
il tuo colore
nei miei occhi
quando il sole li abbaglia

miele
il tuo profumo
nel mio sentire
quando sogno la vita

miele
i tuoi cristalli
nel mio sangue
quando gelo ma spero

miele
il tuo impregnarsi
sulla mia pelle
quando immergo il mio io

miele
la tua energia
nella mia Anima
quando scrivo nei versi

miele
la tua dolcezza
nel mio cuore
quando penso a te.


Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati


Decomposto



Affondo le mani nella terra
a cercare il mio corpo,
relitto decomposto da ospiti
diligenti e vivi.

Non restano che ossa scure
e abiti gonfi di polvere,
nostro destino, polvere
e nulla che valga la pena conservare,
nemmeno l'idea di me,
come uomo che ha vissuto
intervallo di tempo inutile
tra la vita e il nulla.

Attendo una visita
sul prato di sopra
adornato di piante e fiori
per asciugarti il pianto
e dirti... è inutile,
io non esisto qui
...vivo dentro te.


Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”

Il preparato mostra una testa di uomo in avanzato stato di decomposizione, opera del ceroplasta siracusano Giulio Gaetano Zumbo (1656-1701). È stata eseguita nell'ultima parte del XVII secolo e costituisce un vero e proprio capolavoro artistico oltre che un attento studio anatomico. Quello contenuto all'interno della testa è un cranio vero, come è stato provato da esami radiografici eseguiti in anni recenti, di un uomo dell'età di circa 25 anni.

lunedì 12 marzo 2012

Gott ist mit uns



Due centesimi per l’olio
d’una lanterna
e lo stoppino
che brucia fiamma
e fuoco vibra ombre
nei passi incerti del segreto
sotto rocce scavate nelle case
fino a valle
la salvezza
da chi cerca solo morte
senza senso
da fratelli con giacche diverse
diversi accenti
e una croce uncinata sul petto
di un Dio che è con loro
scritto nel sangue.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

dedicata ai miei bisnonni che avevano una casa sul gargano con un cunicolo sotterraneo che raggiungeva quasi il mare ....

Assenza



Vedo appena
solo il profilo
della tua vita,
scorrere ora
sulle mie dita,
come la sabbia
di questa spiaggia,
ultimo approdo
del nostro cuore.

Ora vai via
senza guardare
il mio viso, che
spegne su di te
le sue lacrime,
rinchiuse ormai
da tanto tempo,
nei miei incubi
della tua assenza.


Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”
dal mio gruppo di poesia - PoesiAnima

foto di mia proprietà: Porto Mannu (Palau)

Blu



I sogni annegano
nei laghi degli occhi
profondità di te,
divina donna,
che ispiri i voli
d’un pennello posato
sulla tavolozza dell’anima,
tra l’indaco e il cobalto
nel blu del tuo cielo.



Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”
23-04-2010

dipinto su gentile concessione di Sandro Pipino

Anime



Appese ad antica luna,
anime vivono
illusioni e speranze,
rifuggono timide la vista
di poeti e sognatori.

Eterne attrici di poesie,
anelano un cielo
diverso dal nero
che le ammanta,
sottraendole ai colori,
ma ne trattengono l’argento.

Passeggiano ora
eteree sui rosa
di un’Aurora,
in cambio delle stelle
una tavolozza piena
per disegnare amore.



Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”

dipinto su gentile concessione di Sandro Pipino


Le Tue lacrime



Le Tue lacrime 
sono troppo preziose per me
raccoglierle un sacrilegio

sorridi invece

il Tuo sorriso 
non mi condanna
all'oltraggio

mi nutre l'Anima
e dà un senso 
alla mia vita.



Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”

foto di mia proprietà: Grotta votiva Parco Sigurtà

Deluso



Cristalli di dolore
trafiggono le nuvole
e mi sfidano a soffrire
per uccidermi dentro.

Avvolto dal sentire
voci nuove e sole,
sbaglio nei miei passi,
inciampo sempre in me,
neofita di emozioni 
rubate a sogni errati. 

Mi faccio sempre male
per non sentire il male,
che brucia forte dentro
a strapparmi l’anima,
come scuoiarmi vivo
e vivendo ora muoio
nei miei sogni infranti,
agognando un perdono
che non c’è mai per me,
tra mille amichevoli
delusioni di te.

Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”

domenica 11 marzo 2012

Ultimi pensieri



Il lento incedere dei passi estremi
spegne le luci lungo il ponte
avvicinandomi allo scarno parapetto
mentre dubito di me, di te, del mondo
e aspetto ancora un minuto
per raccogliermi in silenzio
vivendoti ancora in me
sussurrando un Pater Noster.

Il luccicore dell’acqua instabile
disegna volontà in supplizio
desiderose del nullavuoto
che mi separa da lei
invitando i muscoli
ad agire autonomi
per raggiungerla
e farla finita.


Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”
19-05-2010


Dedicato a quanti non riescono ad affrontare le difficoltà della vita e non sono aiutati da nessuno... nella speranza che la loro ultima preghiera li salvi...

Vita




Le macchioline sul soffitto,
sempre le stesse da mesi,
le mie stelle, qui,
in questa vita di ghiaccio,
scandita dalla luce
d’una finestra che non vedo,
non posso
non posso più…
nemmeno sorriderti,
tu dici che lo faccio,
quando riconosco i tuoi passi,
ritmici battiti nel cuore,
avvicinarsi al letto,
poggiando buste
piene di “pensierini” per me,
è così che tu li chiami,
sento un fruscio… un libro!
La tua voce accenna i  primi versi
di una bella poesia,
la conosco…
è di Alda!
Non posso sorriderti,
tu dici che lo faccio.
Amo la vita.


dedicato a chi soffre....

Matteo Cotugno
20-05-2010
© copyright 2010 “PoesiAnima”

sabato 10 marzo 2012

Sorriso



Il mio tempo è appeso
a un sorriso, il tuo,
anelato nell’infinito
della sua bellezza,
in ogni suo angolo,
ove timido s’asconde
a rifuggire gli occhi, i miei, 
rapiti insieme ai battiti,
immersi nei sospiri
d’un uomo innamorato
immensamente di te.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
18-09-2010

Riscoprirsi


Vibrano angoli di mondo
e il cielo si scolora
in un lamento di stelle
a strappare la notte,
urlando un mare
frustato dal vento,
in chiarori di luna
spaurita fra nubi.

Il nero avvince la terra
e mesta s’arrende
allo spettro dell’ignoto
calpestare strade spente,
sul molo infinito, perso,
immerso nel nulla,
che rende fragili,
che rende umani.


Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
04-09-2010


venerdì 9 marzo 2012

Fortuna, amica fugace



Fortuna, amica fugace,
stringimi le mani,
non voglio che rubare
il calore della tua pelle
per donarlo a chi trema.

Fortuna, evanescente presenza,
rischiarami la vista
da questa nebbia ostile,
i miei passi saranno certi
verso chi mi grida aiuto.

Fortuna, pianto di gioia,
ignorami come sempre
ma donami le lacrime
per dissetare le labbra
di chi dispera un sorriso.


inedita – tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno

in occasione del festival filosofia 2010… il cui tema è la fortuna.
ringrazio Vanessa Pignalosa per il disegno a tema

Fortuna



Nascosta in angoli
inaspettati, inaspettata
arriva, sorride
irride, furtiva
in gioco bendata
sfida l'avverso
e l'intelletto
rendendolo vano,
poi fugge repentina
verso irripetibili
suoni di sole e luna.


inedita – tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno
in occasione del festival filosofia 2010… il cui tema è la fortuna.

ringrazio la bravissima artista Vanessa Pignalosa per il disegno elaborato sul tema della fortuna...

Morte della parola



Morte,
anche stasera sei qui,
bastarda, vicino a me
hai scacciato i miei angeli
vuoi conquistarmi l’anima.

Sento le tue mani
unghiate nel mio cuore
morente, soffro molto,
so che mi liberi,
tu puoi
regalarmi l’oblio,
ma non voglio la polvere di stelle
dell’altra volta
stasera
ho bisogno di bere
ancora
non sono pronto
a guardarti negli occhi,
voglio vedere nel bicchiere
il mio volto
raggelare le lacrime
sul suo fondo
e non pensare ancora
a cadere nell’oblio.

Mi alletti con le tue carezze
bastarda, ti odio
ti sei affezionata a me
mi trovi negli angoli
dove mi nascondo
pudico di un pianto,
non hai pietà
di un uomo maledetto
da dio e dal mondo
che vive una non vita
battendo il marciapiede
del suo effimero.

Vieni qui, bastarda
adesso ti sbatto nei miei versi
ti faccio assaggiare
il sentire della mia anima
così sai quanto sto male
e mi alleno al trapasso
non avrò più ansia di te,
quel giorno non griderò,
sussurrerò vittoria.

Avvicinati di più, ora
le mie delusioni nell’arte
ti piacciono, lo so
godi di me, ridi
dell’infrangersi dei miei sogni,
del mio resistere
ai termini volgari
che tanto piacciono oggi,
che trasformano
presuntuosi e
presunti poeti
in defecatori di parole
nelle descrizioni rozze
di azioni sessuali
di vita vissuta
o drogata

povera poesia

accompagnami nell’oblio
non sopporto vederti
soffrire così,
muori con me
nell’assenza
nell’inconsistenza
nell’immondo.

Ora sì
morte, dolce
miele,
saponifica la mia carne
in questo fiume
di volgarità e oscenità,
imputridisci i miei pensieri
ora che il non senso
permea i giudizi
anche tu
poesia
muori…
fammi compagnia!


Matteo Cotugno
02-02-2010
© copyright 2010 “PoesiAnima”

Dedicata a tutti coloro che si sentono artisti della parola… e invece di dipingere… la trucidano.