venerdì 23 marzo 2012

Cosa mi perdo?



Cosa mi perdo,
se mi perdo
tra un se e una virgola,
ci sarò ancora?

O taglierò le vele ai miei voli,
smetterò di finire
e di cominciare
ogni cosa sia respiro,
primavera di emozioni,
palpito di vita.

O viaggerò infinito
nel finito di me
fino al limitare del pensiero,
mi prenderò per mano
per sorprendermi
a scrivere sulla pelle
l’oro d’ogni tempo
e ne farò luce
e ne farò battito
nel buio più buio
del mio nero.

Cosa mi perdo
se non mi ritrovo qui
tra uno spazio lasciato in bianco
e tre puntini di sospensione?

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati
23-03-2012

1 commento:

  1. Viene sempre il giorno in cui un essere umano si fa delle domante e da esso spera di trovare delle giuste risposte, e continuerà a cercarle finché avrà vita, l’uomo è sempre stato alla ricerca di se stesso, non fa altro che cercarsi è un ricercatore nato, vuole capire, sente il bisogno di sapere, cerca la ragione, il senso della vita e tra un sorriso e un pianto, un cadere e un rialzarsi spera di trovare delle giuste risposte, e cosi tra un batticuore e un altro… trascorriamo la nostra vita alla meglio, a volte siamo dilaniato dal dubbio, l’eterno dubbio amletico io penso che sia doveroso scrivere, raccontare, dire all’umanità quello che il tempo ci ha insegnato che abbiamo pur con tanta difficoltà appreso e immagazzinato, chi ha la facoltà deve dare agli altri il suo sapere, solo cosi si può sperare in un futuro migliore e sempre meglio illuminare che rimanere in silenzio, tante piccole parole fanno una enciclopedia e l’umanità ha bisogno di sapere, ha bisogno di capire, ha bisogno di un pensiero illuminante per andare avanti e mai come oggi l’umanità sente il bisogno di aggrapparsi a quell’angora, a quel respiro vitale che può solo dare la poesia in un mondo dove fa da padrone la confusione e la disonestà. Tu Matteo scrivi "Cosa mi perdo se non mi ritrovo qui tra uno spazio lasciato in bianco e tre puntini di sospensione" Caro Matteo servono anche quelli per dare più valore a quello che noi facciamo all’opera e alla vita stessa…. e poi non perderesti soltanto tu, perderebbero gli altri più di te. In questi giorni che sono stato assente ho letto due poesie degne di essere chiamate poesie che mi hanno colpito molto, la tua (Cosa mi perdo) e quella di Merlino Biagio (Piove sotto il sole) ciao Matteo stammi bene e continua a scrivere poesie come questa e non perderai di certo. Romano da Milano

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