domenica 27 maggio 2012

Il giorno dell'ira

recitata dall'attore regista doppiatore Franco Picchini... che ringrazio




L’ira conquista il vuoto,
riempie e minaccia,
spegne e accende a suo piacere,
livido male sanguinolento
suppurante d’odio,
sferza il brutale istinto
di sopprimere,
di sopprimersi
arrendendosi
a denti stretti
a questa vita
che stupra l’anima
prima del corpo,
che soffoca in gola
l’urlo imbavagliato
degli innocenti,
maledicendoli,
fino ad esalarne
l’ultima carezza
nel cuore.

Matteo Cotugno
27-05-2012
diritti riservati


in foto: opera di Samorì



venerdì 25 maggio 2012

Arciere



 Il vento decide la parabola
nel respiro fermo sulla corda
tesa come i muscoli,
silenzio,
anche il cuore rallenta
la corsa e attende
lo scoccare,
infinitesimo tempo
ch’emoziona
ogni arciere
e il suo dardo.

Matteo Cotugno
25-05-2012

diritti riservati

martedì 22 maggio 2012

Polvere



Passi instabili
rincorrono note di speranza
fra il rosso dei mattoni
e del sangue,
non si leva un grido
solo un tonfo sordo
ad ogni preghiera
ad ogni lacrima che silente
riga la polvere sui volti
di chi resta,
è il cuore,
il cuore della paura
il cuore delle notti all’aperto
il cuore degli abbracci
il cuore della voglia di tornare a vivere.

Matteo Cotugno
22-05-2012
inedita – diritti riservati

sabato 19 maggio 2012

a Melissa



In cuffia va ancora quella canzone
che grida forte non fermarti mai
dentro i sogni degl’occhi ragazzini
portati a scuola dal solito bus.

Ragazza, oggi per te niente scuola
la porta s’apre un attimo soltanto
sulla viltà degli esseri inumani
e la scavalchi… senza temere
oggi per te c’è solo il paradiso.

Matteo Cotugno
19-05-2012
diritti riservati

venerdì 18 maggio 2012

Ci sei



Ci sei
ed è quasi cielo per me
il tuo arrivarmi agli occhi,
un inarcarsi di braccia
a cingere l’approdo
in me, tuo porto di sempre.

Ci sei ora
e vorrei non ricordare
il tuo profilo confondersi
fra cielo e mare,
fra inattese partenze
e insperati ritorni

Ci sei ora,
la tua àncora è qui…
piantata bene
nel mio petto.

Matteo Cotugno
18-05-2012
diritti riservati

foto di Julie de Waroquier 

domenica 13 maggio 2012

Il fiore d'un pensiero



Il fiore che leggemmo
sulle tue ginocchia
è stato terra e chiuso fino a ieri
nel cuore timoroso, ora è sole
e apre tutti i colori
tutta la sua storia,
d’un solo giorno o poco più,
al vento e alla memoria,
ciò che resta è dentro
nel bocciolo d’un pensiero
e vive in te per sempre.


Matteo Cotugno
26-04-2012
inedita – diritti riservati

foto di mia proprietà : Parco Sigurtà

sabato 12 maggio 2012

A mia madre



Mamma
il battito è vicino, nella tua mano,
una carezza al viso, piccolo, mio,
il solletico dei capelli
sui piedini mai fermi
e il sorriso, il calore del respiro
sul cuscino che ci univa
in quelle notti solitarie,
risvegliata solo dal mio pianto,
è così che adulto ora
ti ricordo ancora,
pronta a donare la tua
dopo averla donata a me
la vita …
grazie mamma
per l’amore che sei.

Matteo Cotugno
12-05-2012
diritti riservati

in foto: Madre e bambino 1912 Picasso (periodo blu)

mercoledì 9 maggio 2012

Rotta



Qui per Spargi
la rotta non c’è,
solo una linea tracciata
come smorfia,
si ondeggia
guidati dal maestrale ubriaco,
l’impazienza cade
sulla scia,
sull’ancora che è lì
ammansita,
sui 4 mori tremanti,
e ti prende la voglia,
l’insana e insolita voglia,
di affogare nel mirto ghiacciato,
sospeso tra un’onda
e la sua schiuma,
tra un sasso affiorato
e la sua allegoria.

Matteo Cotugno
08-05-1012
diritti riservati

martedì 8 maggio 2012

Chi sei?



Chi sei, tu che non parli
ma disegni ogni parola
sui miei fogli?

Chi sei, tu che senti
ogni mia lacrima
anche se non piango?

Chi sei, tu che al buio
raggiungi ogni mio cielo
senza fermarti?

Chi sei, tu che ami
anche nelle ferite
perché sai perdonare?

Chi sei, tu che esisti
dentro i miei limiti
ma non ne hai?

Chi sei
tu…
se non la mia anima,
la mia profonda
e vicinissima
anima.

Matteo Cotugno
Inedita – diritti riservati
07-05-2012

sabato 5 maggio 2012

Talete



Acqua
il mio principio
cerco e la fine
del mio essere
del mio vivere
e tutt’attorno
acqua resta
seppur come mare
come montagna
o nuvola
acqua infine
è
e resta.


Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati
24-02-2011


Per Talete la Terra ha la forma di un disco ondulato che galleggia sul fiume Oceano.
L'acqua è l’ARCHE’, l'elemento primordiale, origine di tutte le cose: senza acqua risulta impossibile la vita; essa esiste in tre forme che sono trasformazioni dello stesso elemento (solido, liquido ed aeriforme). Tutto è fatto di acqua e tutto fa ritorno all’acqua.
Da quando, nel VI secolo a.C., Talete ha dato inizio, in Grecia, alla scienza ed alla filosofia occidentali, l’acqua è stata accettata per quasi duemila anni quale elemento base dell’universo.

in foto : Talete cerca l'acqua di Mimmo Paladino

Non ci sei



Finire a terra
fra colpe incomprese
- forse a metà -
e tenui lacrime,
smarrito ti guardi
attorno e non credi
al grigiore di quell’azzurro,
ti viene addosso
incollando uno ad uno
i sogni alle finestre
della tua vita.

Finire a terra
nudo e senza scarpe,
immobile uomo
vuoto dentro da tempo,
sconfitto dai perché
cedi il posto ai dubbi
annaspando nei silenzi
di chi ha colorato
tutti i tuoi muri
ed ora non c’è
ed ora non c’è.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati
10-02-2011

Oro



Oro
fra i miei occhi
e il tuo cuore
quel silenzio
che piove
a destare
sussurri e sogni,
a bagnare
fogli
di poesia
in armoniche
mute.

Oro
fra la mia anima
e la tua
quel silenzio
che lega
indomiti
battiti
a corde
invisibili
nell’immenso
mare
d’amore.


Matteo Cotugno
inedita - tutti i diritti riservati
16-02-2011

la tela: il silenzio di Odilon Redon

venerdì 4 maggio 2012

La luna, per te



Piccola, mi chiedevi
perché ci segue?
Amica fedele
la mia risposta,
è la luna,
facciona la chiamavi
ed io, sì
sorride!
E il tuo sorriso
raggiungeva il suo.

Oggi chissà cos’è
per te la luna,
piccola poetessa,
forse luogo fatato
di sogni romantici?
O di effimeri aneliti?
O di mere illusioni?
O lago di pianti
in notti deluse?

No, mi rispondi,
è l’unica amica
di splendidi amori!

E la luna sorride.


01-03-2010
© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

L'idea di te


Ho stretto fra le braccia
l’idea di te, donna,
nel suo distrarre
gli avanzi d’un uomo,
attonito nelle segrete
vissute come sorte,
sentite come morte,
sua, dei sogni
appesi senza chiodi
alla realtà.

Resto così, immobile,
abbracciato a me stesso,
in gabbia inesorabile
che rinchiude vita
e rinasco improvviso
nell’immagine di te,
sorpresa dentro me,
a cucirmi l’Anima
nell’abito più bello
da indossare insieme.

© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”


Il mio mare




Il dorato della sabbia
stempera appena il desiderio
d’immergermi in te, mio mare
che hai visto l’andirivieni
delle mie stagioni sfiorirmi
lentamente addosso.

Il tuo azzurro bagna
la mia anima e sento il cielo
ch’è fuso in te all’orizzonte
raggiungermi con le onde
ad abbracciarmi lentamente
come a dirmi : eccomi, sono qui!
Tu che mi aneli ad occhi in su,
ora guarda,
ti ho raggiunto coi miei colori
per vivere in te sempre.

Il dorato della sabbia
disegna ancora castelli per me.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
13-06-2010
foto di mia proprietà: torre san giovanni (le)

Il whisky nel mio bar



Il whisky nel mio bar
ormai non serve più,
se esco sempre solo
ad inciampare marciapiedi
e mi chino a raccogliere
pagine di vecchi giornali
da leggere per finta,
per nascondere viso e lacrime
ai passanti, ai benpensanti,
e mi fermo nelle vetrine
per deridermi sempre un pò
e maledirmi: ma che ho fatto!

Io mio barcollare stabile
mi porta su strade mobili,
non vedo se passano auto,
importa poco anche a me,
sentire dolore di ferro
che attraversa le gambe,
se serve a lenire lo strazio
che ho dentro, proprio dentro di me.

Ho perso tutti gli amici
dietro ottiche sbagliate,
finti preti e ideologisti
mi hanno spento ancora prima
di buttarmi nei bicchieri
insieme al ghiaccio agitato,
nel mio bar non ho mai pagato.

© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

Vado via



Vieni qui,
resta immobile,
girati intorno ora
un’ultima volta,
voglio vederti intera
dopo la porta chiusa
sarai solo ricordo
nelle mie valigie,
fra le mie cose
buttate alla rinfusa,
nella rabbia di un’ora,
nella rabbia di una vita.

Sì, ancora una volta
girati verso me,
amavo il tuo viso,
ora mi resta lì,
io vado via ormai
sulle mie scale
butto via tutto
e tutto butta via me,
immagini spente
nel mio corridoio.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

Naufraghi



La tua zattera
approda sempre
nella mia Anima
dopo un naufragio,
per salvarsi,
ora,
disfatta,
dalle tempeste
dell’esistenza.

Il mio porto sicuro
è sempre aperto
per te
e dal molo il cuore
lancia una cima
verso il tuo…
salvati!

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

Ragazza



Sogni nascosti
dentro lievi bagliori
di lacrime
tracciate sul viso
a spegnersi piano
negli angoli
di labbra tremanti.

Ragazza ascolta
l’assordare di luna
e il volgere di stelle,
raccogli i sogni
e fanne giardini
da amare un giorno
nei tuoi inverni.

Attendi paziente
amori e gioie,
precoci illusioni
non sono fatali,
riponi nell’anima
tesori preziosi
i sogni nascosti.

Matteo Cotugno
15-02-2011
tutti i diritti riservati

Perdono



Perdono,
le labbra a fatica concedono
d’un uomo ferito
nel cuore, nell’anima.

Perdono,
un lungo cammino
difficile il dono
più facile il rifiuto.

Perdono,
non è uno scambio
non si negozia
tradisci il cuore.

Perdono,
si sembra più fragili
ma è l’opposto
si chiude col passato.

Perdono,
a chi serve?
sempre a chi lo dona
quasi mai a chi lo riceve.

Pietro chiese a Gesù:
quante volte si perdona?
settanta volte sette
la Sua risposta…
non c’è amore senza perdono.

Matteo Cotugno
inedita - tutti i diritti riservati
05-02-2011

Anima di seta



Scorre sulla pelle
lo sguardo suadente
dei tuoi lineamenti
come seta preziosa.

Sembra piovermi addosso
il profumo del bello
che t’ammanta coi capelli
a sfiorare i seni e il cuore.

Lo sento battere,
scuotere il torace,
sussurrare ai sensi
i suoni del mondo,
il tuo, riflesso negli occhi
a coglierne gli abissi.

Assorta sollevi
braccia esili 
a sorreggere
voli e magie di ricordi
slegati dagli angeli
nascosti negli angoli
di tele dipinte,
custodi d’amore
e di speranza.

Matteo Cotugno
inedita – diritti riservati


in foto: Nudo seduto su un divano 1917 – Amedeo Modigliani

giovedì 3 maggio 2012

Bella



Bella
quando il sole riempie
il sorriso e una magia
lo accende d'incanto,
aperto nei colori che lievi
stemperano diretti al cuore
e poi giù fino ad accarezzare i piedi
penzoloni sulla panchina
delle mille attese,
dei mille sogni,
i tuoi.

Bella
quando la luna riveste
gli occhi e il baluginare
di stelle profuma i capelli
riversi sulla pelle che vibra
dolcemente sotto il cuore
e poi su fino a volare sulle mani
sospese verso il cielo
delle mille attese,
dei mille sogni,
i tuoi.

Matteo Cotugno
03-05-2012
inedita – tutti i diritti riservati

foto di Julie de Waroquier

La fermata dei sogni



Si apre una porta,
sbuffando s’apre
e sali
distratto
biglietto alla mano
si torna a casa
fra strattoni e sbalzi
sul solito bus,
schiacciato dagli anni
insieme alla spesa
siedi pian piano
e sorridi ai ragazzi
incuranti di tutto
si baciano sempre
respirano amore…
e tu scendi a sognare.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

Manicomio



Un gridare pietoso
strazia il nero
di celle chiuse
fra miasmi di vita
contenuta su brande
sature di dolore
nel tanfo che uccide
anche le speranze
di chi crede ancora
che guarire si può
ma solo morendo.

Si vive spenti
aspettando quel giorno

odiando il mondo
che t’ha nascosto.


dedicata ad Alda Merini

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

In nero



Avrei preferito
restare qui,
negli occhi l’azzurro
dopo il mio volo
sembrava vicino
come sull’impalco.

Respiro il cielo,
ora che non ho
né respiro né cielo
e annego nel fango
d’un canale di fuori
perché sono in nero.


Matteo Cotugno
Tutti i diritti riservati


Dedico questa composizione all’operaio edile deceduto tempo fa cadendo dall’impalcatura del cantiere in cui lavorava e il cui corpo è stato portato via e buttato in un canale fuori città dal suo datore di lavoro per evitare guai giudiziari in quanto lavorava in nero… senza un regolare contratto di lavoro.

Vetri d'assenza



Vetri colmi d’assenza
scivolano dentro lacrime
trattenute nei miei angoli
a spegnermi un po’ alla volta
fino a svuotare le labbra
per non gridare più
al cielo maledetto
(come il giorno che ho iniziato)
che qui dentro c’ero io
e mi conoscevo ancora,
ora… forse no
forse non ci sono
sono solo ombra
ombra nei miei versi.

Matteo Cotugno
inedita - tutti i diritti riservati
20-01-2011

L'ardito volo



Ho planato incostanti
voli di nostalgia
verso nuvole basse e rade
quasi a temerne il candore
e non finisco di piangere,
devo fermare la vita
per poi ripartire più in alto
a bruciare le ali nel sole
sicuro della clemenza
verso l’ardito volo
se il mio amore è sincero.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
07-09-2010

Periferie



Ci sono notti
che ti spengono e accendono
e i tuoi lampioni barcollano
come l'incedere d'un uomo
immerso nell'assenza
e vorresti non accadessero mai
ma accadono sempre

inesorabili suppliche
aggrappate ai vetri
delle mie periferie
tra incubi e sogni
e vorresti non accadessero mai
ma accadono sempre
e fanno male.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
19-01-2011

Luna e stelle (sedoka)



Luna d’argento
brocca pensieri e cuori
accarezzando amori.

Sul mare il vento
balugina le stelle
le lacrime più belle.

Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

Emozione



Accade che un tramonto
mi rapisca nel suo volgere
e il librarsi di voli assonnati
sostengano sogni e stelle
a non farli cadere
fino all’incedere
dell’elegante sfera
rilucente lacrime
di madreperla e poesia.

Accade che un verso
m’incanti nel suo grigio
e l’ondeggiare sulle ore
nutra ricordi e amori
a non farli spegnere
fino al confine
della mia coscienza
anelando respiri
di fragili aurore.

Matteo Cotugno
Inedita - tutti i diritti riservati
15-01-2011

foto di mia proprietà: tramonto a Brestova (Croazia)

Riflesso


Osservo il profilo
riflesso di me
pensiero muto
sopito in penombra
di spazi angusti
l’antibagno dei miei sogni

muto pensiero
l’assenza di me
riflessa nell’anima
rimasta a guardarmi
come la prima volta
che ho peccato.

Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati
15-01-2011

Il centurione



Ho con me le monete
che pietosa hai donato
agli occhi miei, sorella,
per l’estremo viaggio
e le lucerne mi guidano
da quest’angolo di terra
lungo la via Aemilia
fino all’Averno.

Il tuo amore in pietra
hai disegnato e inciso
fiori sull’apollinare
quindicesima legione,
la mia, onorata
fino al colpo nemico
infertomi al torace,
fermo ora e profumato
con balsami e unguenti
da pietose mani, le tue,
cui regalo il cuore
e l’edera di eterno.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati

nella foto: la stele funeraria datata alla metà del primo secolo d.C. che venne dedicata da Sepunia Secunda al fratello Tito Sepunio Postumo, centurione della XV legione Apollinare, la legione creata dall’imperatore Augusto che stanziava in oriente nei balcani a difendere i confini dalle popolazioni germaniche.
Stele ritrovata al parco novi sad pochi mesi fa … nella città natale di Tito… Mutina.
un grazie ai miei amici archeologi per le nozioni storiografiche e filologiche.

L'assenza



Gelida notte
la solitudine fa più male
svestito di te, amore,
mirando in cielo
barlumi sfuocati,
e non basta una bottiglia
a riempirne gli occhi.

Trepidi luccichii
imperlano strade e foglie,
vuoti echi neri
dei passi frettolosi
di fughe dai pianti,
e non basta un grido
a straziare il silenzio.

Brividi restano
indomabili stupori
nel freddo d’assenza,
impietosi astri
in rivoluzioni effimere,
e non basta un ricordo
a riscaldare il cuore.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati


Marinai



Quando avranno pace i nostri cuori
le nostre navi salperanno
innalzando le vele come ali
ad abbracciare amore,
marinai senza stella,
naufraghi di mille vite,
dispersi nelle rotte
di sconosciuti mondi,
ubriachi di ricordi
a cantare dolore e speranza
sul ponte dei desideri,
sospirando al baluginare della luna
sul nero che ci abbraccia
e teneramente ci culla
nel suo infinito,
nel suo amore.

Matteo Cotugno
inedita – tutti i diritti riservati
09-01-2011

Abbracci



Fragili abbracci
immersi nei pastelli
di un cielo d’addio,
per ritrovarci qui
seduti nei sogni
ad amare istanti
appesi alle lancette
d’un orologio in piazza,
sui ciottoli levigati
dai passi di chi si ferma
e sorride malinconico
ai nostri baci.

Fragili abbracci
preludio di lacrime
e gioia improvvisa,
a respirare l’eterno
sentirsi uniti
di mani strette,
a circondarci
nel tremore d’uno sguardo
che si fa bacio
e torna abbraccio
fragile
nel cuore… il nostro.

Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati
08-01-2011