giovedì 21 ottobre 2010

Ricordi di vita



Ricordi di vita
mi lasciano inquieto,
respirando a fatica
cestino il desueto,
raccolgo un momento
lo vivo, lo sento,
ma resto sgomento,
attonito, spento,
in angoli chiuso
dei tuoi occhi e muto
ti fisso, come sospeso,
col mio cuore acceso.

Strappo tutto,
immagini e suoni
tutto il mio brutto,
perché tu perdoni
un ricordo ch'è male,
sulla ferita il sale,
brucia il dolore
nell'anima e cuore
d'un uomo deciso
ad alzarti il viso,
per amarti una vita
dolcemente infinita.




© copyright 2010 Matteo Cotugno

martedì 12 ottobre 2010

Attentato


L’odore acre di morte e sangue
ammorba l’aria e la terra,
trapassata da tremenda esplosione
che investe in muro impietoso
vite e vite e vite e vite,
alla rinfusa buttate in cielo
a ricadere giocattoli rotti,
ammucchiati e smembrati,
fra detriti e rottami frammisti,
stroncati nel quotidiano apparente
d’un Paese in guerra da sempre
e fra sussurri sommessi e silenzi
si leva il pianto d’un bimbo,
solo in lacrime e stracci…
solo…
a dilaniare i cuori rimasti in piedi
a disegnare nel sangue la parola pace.



Matteo Cotugno
Inedita – tutti i diritti riservati
dedicato a tutti i nostri militari caduti in missione di pace


lunedì 20 settembre 2010

Immensità d’amore


Ti aspetto nell’altra metà
del cielo che ci unisce,
ora che divisi sulle strade
ne patiamo le distanze

a nulla vale dipingere
parole dolci e sogni

a nulla vale udire
sussurri come echi del cuore

è il tuo sorriso che mi manca,
il calore della pelle che s’affaccia
sulla mia anima a baciarla…

è il tuo vivere che mi manca,
la dolcezza delle mani
sul viso a sfiorarne il profilo…

a nulla vale pregare
un Dio che non capisce
l’immensità che provo
nell’amare solo te.


inedita
tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno

in foto: dipinto di Georges de La Tour: Maddalena penitente - Louvre

giovedì 9 settembre 2010

Abito


Tagliato da un modello
in carta, su misura,
cucito a mano
senza impunture,
sulla pelle
aderisce intimo
al mio corpo,
senza pieghe,
senza ribattiture
fastidiose.

Un paio di prove
ed è pronto per la vita.

È il mio abito
più bello,
lo indosso sempre,
non sgualcisce mai
… è la mia Anima.



dedicata ai miei genitori… i miei sarti da sempre… in senso letterario e metaforico...

Inedita – tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno

martedì 7 settembre 2010

Boxe



Vetri che dilaniano la pelle
i tuoi pugni vincenti,
io, sconfitto ma in piedi
fino all’ultimo gong,
fino alla fine
delle mie forze,
mi batto per me,
per me solo,
per la gloria di uno sport
sentito come macello,
lo so, non è bello
ma violenza non è mia amica,
è il riscatto dallo schifo
di quartiere in cui son nato,
dove calpesto vetri rotti
tutti i giorni senza sentire
dolore fuori,
ma solo dentro…
e fa più male.


dedicata ai miei amici d’infanzia
06-09-2010
inedita - tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno


martedì 24 agosto 2010

Tramonto di luna



Una giovane sera d’estate
mi raggiunge sulla riva di Rabac,
insieme al riflesso argenteo,
disteso tremulo nella baia
da una timida luna a metà
ad abbracciarmi in lieve brezza,
che sembra muoverla piano
verso la collina di Labin
a stemperare il suo chiarore
nel buio del bosco, fino ad ingoiarla
con il mio sguardo per lei,
lasciandomi dentro il desiderio
di rincorrerla dietro ogni altura
a cercarne gli ultimi bagliori.


Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
22-08-2010


giovedì 5 agosto 2010

Il tuo profilo


Il tuo profilo si stempera
nel mio abbraccio
a unire le anime
con lucchetti d’oro
senza più chiavi.

Vivo il tuo appartenermi
come una tela
vogliosa di colori
per creare con te
il dipinto più bello
da appendere nei corridoi
della nostra vita
e illuminarla
di felicità.

Il tuo profilo ora
è disegnato in me
a vivermi dentro
incancellabile.

© copyright 2010  Matteo Cotugno
disegno a penna nera su carta d' Amalfi su gentile concessione della mirabile artista Vanessa Pignalosa

Il dardo

Costeggio la pietra
incerto sui passi
indosso faretra
semmai tu mi amassi
son pronto a lanciare
un dardo nel cuore
per farmi baciare
ma senza pudore.

Sentiero di monte
raggiungo la fonte
che cura ferita
sospiro: guarita!
e scendo poi piano
ti prendo per mano
amando la luna
..io e te: che fortuna!




Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

mercoledì 4 agosto 2010

Aulico sentire



Aulico sentire in ventoso golfo
accende anime vibrandone cuori
alla vista ora di spiegate vele
che viaggiano su vite appese fuori
a strambare in oscure direzioni
verso mete disegnate negli astri.

Peregrino viaggio attende le anime
di chi spera sempre in facili approdi,
non si cura di ammainare le vele
nelle burrasche di mari insidiosi
pregando gli dei di avere clemenza
per la lor piccola mera arroganza.


© copyright 2010  Matteo Cotugno  “PoesiAnima”

martedì 3 agosto 2010

Il tuo viso


Il tuo viso ho visto
dolce nel sorriso
regalato al mio passare
veloce in motorino
sotto le tue luci.

Il tuo viso ho visto
spento nel dolore
di un’offesa vile
recata da un infame.

Il tuo viso ho visto
ora che ho purificato
il tuo onore
nel sangue caldo
del mio coltello
che lo ha trafitto
tra la folla
in fretta
affranto
son fuggito…
cosa ho fatto?


Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
03-08-2010

ispirato da un fatto di cronaca

Don, don, don


Chi ha spento le campane?
Io le sentivo sempre!
quel suono don, don, don
nella testa
quale testa, testa, testa?
L’ho persa!
Sì, hanno detto
che ho perso la testa, testa, testa!
Ma quante ne ho?
Una! E allora perché il mio cervello ne ripete tre?
Due di riserva? Ah, ah, ah!
Ce ne fosse una che si salva!
Tutte e tre insane, insane, insane!
Vivere così che senso ha?
Una compressa al mattino, una a pranzo
una a sera, una sempre, sempre, sempre!
Dissociato?
Ma da che, da cosa, da chi?
Da me stesso, sì!
Me stesso, stesso, stesso!
No!!!!!
Io mi dissocio da questa realtà!
Specie quando mi inganna! Come ora!
Che le campane non suonano
ma suono io, io, io!


Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
12-02-2010

domenica 1 agosto 2010

Soccorso

Un pianto, silenzio
un pianto, tutti fermi
un pianto, squarcia la polvere
un pianto, una bimba
un pianto, silenzio
un pianto, sento il mio battito
silenzio, non mollare ti prego
silenzio, datemi una torcia
silenzio, ho le unghie rotte
silenzio, un po’ d’acqua
un pianto… è viva
un pianto, arrivo da te piccola
un pianto, ti prendo
un pianto, il mio,
una gioia.




Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati

sabato 31 luglio 2010

Aknat




Prima o poi mi ci metto

con i versi a giocare


orpellati in aspetto

resto a pensare

non è meglio il calcetto?






Matteo Cotugno


diritti riserati

venerdì 30 luglio 2010

Torre Mozza



Una torre muta
diroccata sulla riva
scruta l’orizzonte
ancora a caccia di vele
saracene fra le onde
a far sobbalzare cuori
di terrore.

Quante ombre ha disegnato
la luna sul suo profilo,
quanti marosi levigato
le sue forti pietre,
quanti soli sono arrossiti
in tramonti per lei.

Il tempo lentamente
l’ha spezzata
e sempre muta
oggi scruta l’orizzonte
per respirarne i colori
nell’alba di nuove vite
riverse ai suoi piedi.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

giovedì 29 luglio 2010

Artificiere


Tra sabbia e polvere
luccica l’angolo
che sa di morte, mi fermo
a pensare alle mie mani
se tremeranno mai,
se esiteranno mai,
se questa brezza d’aria
si trasformasse in muro
che m’investe e schiaccia
il cuore, il cuore…
lui mi ha portato qui
su sentieri minati
a salvare vite ignare,
il cuore, il cuore
di un artificiere italiano
…fiero.

Matteo Cotugno
29-07-2010

mercoledì 28 luglio 2010

La danza delle spade


Tamburi e tamburelli ritmano
suoni ripetitivi e ipnotici
battuti da mani di terra
in antica danza, nella notte
pugnali affilati si sfidano
roteati sfiorano fianchi
e braccia, feriscono,
si affrontano impavidi
in fendenti e affondi,
si rincorrono in piazza
sfiniti nella ronda
festante di agosto
fino a svanire nell’alba.
Tutt’intorno tacciono le stelle
appena cadute.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”

dedicato alla pizzica a scherma una tarantella che si svolge nella notte fra il 15 e il 16 agosto nella festa di san Rocco a Ruffano… in cui si assiste ad un duello simile a quello che anticamente avveniva fra persone con conti in sospeso o per garantirsi il rispetto e la dominanza nelle famiglie rom da cui provenivano… in questo caso si usavano realmente pugnali, oggi solo le mani nude.

lunedì 26 luglio 2010

Passi


Sassi scricchiolano nei passi
sul viale rotto da lampioni
accesi anche di giorno,
chissà se mi perdo
e se mi perdo, se torno
sulla stessa via sui passi
miei, sovrapposti come ombre
a riflettere vite spese qui
sul viale rotto da lampioni
accesi ora che notte
mi raggiunge ospite inattesa
d’un cuore passeggiante.

Notte mia, sei nera
e fiaccole piccole guide
sbilanciano i passi
incerti nel mio buio,
cammino lo stesso a seguire
profumi di aurore ritmate
in battiti di rugiada imperlati
di fiori appena svegliati
dallo scricchiolare dei sassi
nel viale sotto i miei passi.


© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”
foto di mia proprietà: il parco ducale