Affondo le mani nella terra
a cercare il mio corpo,
relitto decomposto da ospiti
diligenti e vivi.
Non restano che ossa scure
e abiti gonfi di polvere,
nostro destino, polvere
e nulla che valga la pena conservare,
nemmeno l'idea di me,
come uomo che ha vissuto
intervallo di tempo inutile
tra la vita e il nulla.
Attendo una visita
sul prato di sopra
adornato di piante e fiori
per asciugarti il pianto
e dirti... è inutile,
io non esisto qui
...vivo dentro te.
a cercare il mio corpo,
relitto decomposto da ospiti
diligenti e vivi.
Non restano che ossa scure
e abiti gonfi di polvere,
nostro destino, polvere
e nulla che valga la pena conservare,
nemmeno l'idea di me,
come uomo che ha vissuto
intervallo di tempo inutile
tra la vita e il nulla.
Attendo una visita
sul prato di sopra
adornato di piante e fiori
per asciugarti il pianto
e dirti... è inutile,
io non esisto qui
...vivo dentro te.
Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”
Il preparato mostra una testa di uomo in avanzato stato di decomposizione, opera del ceroplasta siracusano Giulio Gaetano Zumbo (1656-1701). È stata eseguita nell'ultima parte del XVII secolo e costituisce un vero e proprio capolavoro artistico oltre che un attento studio anatomico. Quello contenuto all'interno della testa è un cranio vero, come è stato provato da esami radiografici eseguiti in anni recenti, di un uomo dell'età di circa 25 anni.
Il preparato mostra una testa di uomo in avanzato stato di decomposizione, opera del ceroplasta siracusano Giulio Gaetano Zumbo (1656-1701). È stata eseguita nell'ultima parte del XVII secolo e costituisce un vero e proprio capolavoro artistico oltre che un attento studio anatomico. Quello contenuto all'interno della testa è un cranio vero, come è stato provato da esami radiografici eseguiti in anni recenti, di un uomo dell'età di circa 25 anni.
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