giovedì 6 settembre 2012

Versi ostili



L’ostracismo delle parole
barcolla emozioni spente
accavallando gambe
e fiumi di fumosi concetti
imperlano orologi impazienti
di tornare routinari,
tant’è la noia
che ticchettare con giova,
c’è voglia di applausi
per sudare le scale di casa
a riaccavallare le gambe
sfogliando Sanguineti.


Inedita
Tutti i diritti riservati
Matteo Cotugno

dipinto di Duy Huynh
 

1 commento:

  1. splendido connubio tra immagine e poesia... quante volte ho provato sensazioni simili nell'ascoltare discorsi con linguaggi complicatissimi, con giri di parole lunghissimi, quando sarebbero bastate poche semplici parole per spiegare... a volte ho pensato che dovessero per forza riempire un tempo o che non sapessero come altro fare per rendersi importanti... la poesia esprime perfettamente, molto bella... B.C.

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