Pietra,
che
dura resti al virarmi
di
notti e soli
e
inespressa
memoria
tracci
fra
venature e crepe
intrise
di sangue e vita,
pietra,
che
dimora fosti
di sacrifici
antichi
lasciandoti
pura
nell’orrida
innocenza,
pietra,
solo
tu mi ascolti
oggi
che
ogni realtà
mi
spegne gli occhi
e
mi finge vivo,
celando
un sorriso
nel
mio nome inciso.
Matteo Cotugno
04-04-2017
Inedita – diritti riservati
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