Psichedeliche immagini di te
circumnavigano emisferi cerebrali,
subliminali, lievemente suadenti,
sfidano il mio essere razionale,
attentano alla morale,
sinuose, fascinose, provocanti,
reazioni insolite, inattese.
Rinnego me stesso
così come mi vedo ora,
straccio bagnato sulla fronte,
febbricitante di vita,
costretto a subirla chiuso
nello spettro della solitudine,
come l’incubo più bello.
Mi chiedo sempre:
quando smetterò di pensare
comincerà la mia fine
o sarò guarito?
Matteo Cotugno
© copyright 2010 “PoesiAnima”
E ' bellissima, ma altretttanto triste la tua lirica, Matteo, il tuo modo di fare poesia è unico e sei riconoscibile tra tutti...
RispondiElimina“ Rinnego me stesso
così come mi vedo ora,
straccio bagnato sulla fronte,
febbricitante di vita,
costretto a subirla chiuso
nello spettro della solitudine,
come l’incubo più bello.”
E' un gran piacere commentarti. GRAZIE di avermi resa partecipe... <3
(Paola Baccicalupi)
io credo che bisogna buttarsi in quella sorta di follia febbricitante che apre, però, le porte dei desideri più profondi, delle istanze che governano il nostro agire... E conoscersi, lasciarsi andare a tanta totalità ci riconnette con l'immenso... bellissima, Matteo, molto sentita e, da parte tua, sofferta...
RispondiEliminamariapina
Bellissimo canto di carattere introspettivo, dedicato da Matteo Cotugno alle improvvise bizzarrie della mente di chi credeva di riuscire ad attenersi ad un codice di prevalente razionalità ” Psichedeliche immagini di te circumnavigano emisferi cerebrali, sfidano il mio essere razionale”.
RispondiEliminaVersi dedicati alle proprie contraddizioni, al sorprendersi fermi su reazioni insolite,inattese,al rinnegarsi nello riscoprirsi febbricitanti di vita” Rinnego me stesso così come mi vedo ora…,febbricitante di vita,costretto a subirla, chiuso nello spettro della solitudine,come l’incubo più bello.
Splendida composizione poetica. Complimenti Matteo! Luisa Pira
Stupenda poesia! Dal ritmo incalzante.... i pensieri invadono la mente in un crescendo di emozioni come in un dolce incubo che si conclude nell'interrogativo finale....
RispondiEliminaGrazie ! Annamaria
C’è una vera capacità di vedere il mondo così com’è, con un io sempre in movimento e tensione. I sentimenti senza pelle, senza schemi, i sentimenti che non amano la comune morale perché essi stessi sono “morale comune”. Si “distruggono” i luoghi collettivi in questo poema interiore e ci si pone la domanda vitale dell’essere pensante, che è una temporanea sospensione di una ricerca da riprendere. Quando? I poeti non smetteranno mai di chiedersi perché e la ragione è... che sono poeti.. Un altro capolavoro! Grazie Poeta.
RispondiEliminaSilvestra Pittalis
C’è una vera capacità di vedere il mondo così com’è, con un io sempre in movimento e tensione. I sentimenti senza pelle, senza schemi, i sentimenti che non amano la comune morale perché essi stessi sono “morale comune”. Si “distruggono” i luoghi collettivi in questo poema interiore e ci si pone la domanda vitale dell’essere pensante, che è una temporanea sospensione di una ricerca da riprendere. Quando? I poeti non smetteranno mai di chiedersi perché e la ragione è... che sono poeti.. Un altro capolavoro! Grazie Poeta.
RispondiEliminaSilvestra Pitt.
Luisa P.
RispondiEliminaBellissimo canto di carattere introspettivo, dedicato da Matteo Cotugno alle improvvise bizzarrie della mente di chi credeva di riuscire ad attenersi ad un codice di prevalente razionalità ” Psichedeliche immagini di te circumnavigano emisferi cerebrali, sfidano il mio essere razionale”.
Versi dedicati alle proprie contraddizioni, al sorprendersi fermi su reazioni insolite,inattese,al rinnegarsi nello riscoprirsi febbricitanti di vita” Rinnego me stesso così come mi vedo ora…,febbricitante di vita,costretto a subirla, chiuso nello spettro della solitudine,come l’incubo più bello.
Splendida composizione poetica. Complimenti Matteo!
Paola Bac.
RispondiEliminaE ' bellissima, ma altretttanto triste la tua lirica, Matteo, il tuo modo di fare poesia è unico e sei riconoscibile tra tutti...
“ Rinnego me stesso
così come mi vedo ora,
straccio bagnato sulla fronte,
febbricitante di vita,
costretto a subirla chiuso
nello spettro della solitudine,
come l’incubo più bello.”
E' un gran piacere commentarti.
GRAZIE di avermi resa partecipe...
Bellissimo il tuo mondo di parole.. grazie di averlo portato tra noi :) LA VIA DEI POETI - MONTPARNASSE CAFE'
RispondiElimina...lirica dal ritmo incalzante,con pensieri che invadono la mente in un crescendo di emozioni,"vissute" come un dolce incubo.Un "rincorrersi" di contraddizioni,reazioni "inattese"..."...quando smetterò di pensare comincerà la mia fine o sarò guarito?"...solo un Poeta se lo può chiedere...
RispondiEliminaE' sempre un piacere "leggerti"
Laura F.