domenica 27 novembre 2011

Naufragio



Sugli scogli
uno straccio non è ricordo,
i suoi lembi respiravano
sotto un gonfiarsi di maestrale,
viaggio di speranza,
viaggio disperato,
nella deriva delle geografie
un naufragio di coscienze.

Matteo Cotugno
Inedita – diritti riservati
27-11-2011


alle vittime del naufragio del 26-11-2011 a Brindisi


20 giugno 2012
GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI



6 commenti:

  1. Migliaia di poveri uomini, donne e bambini in fuga da privazioni e guerre spesso trovano la morte davanti alle nostre coste... Troppi ormai sono quei barconi spezzati o capovolti che naufragano in un mare d'indifferenza...una terribile , cruda realtà....Grazie Matteo per questi versi d'autentico dolore! ♥ Marina ♥

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  2. I viaggi dei disperati ,sono i viaggi delle onde, che abbandonate alla deriva, cercano spiagge d'oro, sulle quali arenarsi per mitigare le proprie anime. Una bellissima Poesia d'irruenta verità bravissimo Matteo.
    Biagio Merlino

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  3. GRAZIE, dedico questo piccolo pensiero alle vittime del naufragio di ieri sulle coste brindisine, ragazzi in cerca di speranze infrante sugli scogli pugliesi... vedere quei corpi ripescati dal mio mare mi ha fatto male ancora una volta...

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  4. Non sapremo mai i nomi di quelle persone disperse tra le onde, non porteremo fiori, non costruiremo un memoriale sull’acqua. Eppure questi corpi sommersi in fondo al mare chiedono giustizia.Persone come noi,rifugiati che non trovano rifugio,disperati che scappano dalle bombe o dalle torture o dalla miseria,vengono trattati come sub-umani.
    Loro perdono la vita in questo Mediterraneo, noi rischiamo di perdere la nostra umanità in abissi più profondi.Risvegliamo le nostre coscienze, prima che affoghi nel mare ciò che resta di noi stessi.
    Grazie Matteo di questi tuoi toccanti e bellissimi versi!
    M. Pisano

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  5. Mi domando quando finirà il malessere che stiamo vivendo, quando finirà il dolore il peso della povertà, l'affannata ricerca di una libertà che si allontana sempre più, quanto sangue ancora verrà versato per poterla toccarla a pieni mani quella sospirata libertà, la libertà di vivere da uomo libero, ciao Matteo sono mortificato per quelle persone che hanno trovano la morte lontano dalle loro terre, dalle loro famiglie, loro avevano un sogno, sono annegati portandosi con loro... i loro sogni. Romano

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  6. ...sembra quasi rassegnazione,come se i tuoi occhi troppe volte avessero visto i "sogni" di queste povere Anime infrangersi...diventare "stacci" sbattuti dalle onde...inseguitori di un sogno che si spezza in mare...
    Laura F.

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