sabato 25 giugno 2011

Versi ostili



L’ostracismo delle parole
barcolla emozioni spente
accavallando gambe
e fiumi di fumosi concetti
imperlano orologi impazienti
di tornare routinari,
tant’è la noia
che ticchettare con giova,
c’è voglia di applausi
per sudare le scale di casa
a riaccavallare le gambe
sfogliando Sanguineti.



Matteo Cotugno
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1 commento:

  1. questa composizione l'ho scritta come reazione all'ennesimo incontro letterario presieduto da persone che usavano un lessico simile all'aramaico antico lontanissimo dal linguaggio comune e parlavano di cose talmente tediose che lo scorrere del tempo (il ticchettare) non mi giovava, aspettavo la fine dell'incontro come liberazione... grazie a tutti carissimi amici di poesia

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