Chino, impietoso sguardo,
leggo sul viso di chi non t’aspetti,
verità indicibili, incredibili,
stregonerie ai danni dello Stato
di chi lo Stato dovrebbe amare.
Le parole posso armare
mani potenti
a mescere sangue al sangue,
senza fine, senza scrupoli,
e Giovanni lo sapeva.
Annoto vetri acuminati
a dilaniare ogni credo,
a calpestare ogni etica,
arrossendo quest’agenda
come il mio cuore.
a Paolo Borsellino
Matteo Cotugno
tutti i diritti riservati
...senza parole, Matteo... solo un cuore rosso
RispondiEliminaChapeau
Vera
Bellissima poesia, molto toccante, profonda e commovente. Hai dei veri sentimenti che risaltano la tua bontà d'animo!....Paolo Borsellino, uomo da non dimenticare!!
RispondiEliminaMi sono sempre domandato, chi sono i mandanti? Giovanni Falconi non era scomodo soltanto alla mafia, dava fastidio anche a coloro che intascavano mazzette, ai politici corrotti, in quel periodo (come adesso)i corrotti erano parecchi.C.Romano
RispondiEliminaPaolo Borsellino: «L'equivoco su cui spesso si gioca è questo. Si dice: "Quel politico era vicino a un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto". E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: "Beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest'uomo è mafioso". Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato, ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza, si è detto: "Ah, questo tizio non è stato mai condannato, quindi è un uomo onesto". Ma dimmi un poco: ma tu non ne conosci gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre, soprattutto i partiti politici, a fare grossa pulizia, a non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati".»
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