venerdì 2 dicembre 2011

La mia dura corteccia




La mia dura corteccia
celava al mondo
un uomo morto
in ruotine di vita,
monotonia del fare,
grigiore del dire,
passeggiate vuote
in viali spenti,
meditazioni arcane
su effimere teorie,
fogli bianchi
e matite intatte.

La mia dura corteccia
proteggeva il cuore
dalle lucciole per lanterne
dei sogni d’amore,
imbrigliava i pensieri
ad evitare fughe
in pindarici voli,
ancorava gli aneliti
sotto i piedi d’un uomo
che sognava cielo,
irrintracciabile coscienza
d’inaccessibile Anima.

© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima”








Dead Man (Soundtrack) by Neil Young

4 commenti:

  1. Beh si
    Eccezionale
    L'uomo corteccia adesso scrivendo, si può' trovare e può' librarsi in ogni luogo ..
    ma di più' nel suo cuore!
    Cristina...

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  2. Applicare il tutto alla reltà è difficilissimo però....o forse la mia corteccia ha qualche falla...VDC

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  3. Paura di esporsi, paura di vivere, paura d’amare, sono un ricordo lontano per il poeta che, prendendo coscienza della sua condizione, libera la sua anima della dura corteccia protettiva che ne imbrigliava i pensieri soffocando sul nascere ogni possibile fuga ogni possibile volo.
    Versi magnifici! Complimenti Matteo! Pira

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  4. bellissimi versi nei quali mi riconosco, e me sento come liberata da un peso, oltre che un poeta eccezionale per me sei un grande amico.

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